Bologna, martedì 14 gennaio 2025 – La proposta alla Fei è stata avanzata proprio dal presidente della Fise: eliminiamo dal programma agonistico delle gare di completo alle Olimpiadi la prova di dressage e quella di salto ostacoli.
Siamo a Bruxelles, riunione del Bureau della Fei dal 9 all’11 dicembre 1960, gli echi delle grandiose Olimpiadi di Roma terminate solo tre mesi prima sono ancora molto vivi. Francesco Formigli, nel suo ruolo di componente lo stesso Bureau oltre che presidente della Fise, lancia la sua proposta presentandola in modo schematico ma esaustivo. È una proposta piuttosto interessante soprattutto perché alcune problematiche di allora sono ancora molto attuali… Eccone di seguito il testo.
PREMESSA
1 – Le Olimpiadi di Roma hanno confermato e accentuato la necessità di ridurre in molti settori le prove agonistiche, e specialmente quelle che si sviluppano in più giornate consecutive, prima di poter designare i vincitori delle medaglie olimpiche.
2 – Altra necessità constatata è quella di fissare quanto più possibile l’esito di una prova agonistica in base al cronometro e al metro, limitando invece la valutazione dei giudici in Giuria.
3 – Anche per gli sport equestri, sempre più costosi e di complessa organizzazione, è sentita la necessità di ridurre il numero dei partecipanti e di ridurre le giornate di gara.
Di conseguenza si sottopongono ad approfondito studio le seguenti proposte:
- Le prove olimpiche equestri dovranno rappresentare le tre specialità dell’equitazione e cioè: equitazione di maneggio, equitazione di campagna, equitazione sui grandi ostacoli
Per l’equitazione di maneggio, il Gran Dressage dovrà necessariamente mantenere l’attuale formula e mantenere l’attuale selezione preolimpica; la prova sui grandi ostacoli può mantenere la formula attuale o ritornare a quella di Stoccolma; per quanto concerne invece l’attuale formula del Completo di Equitazione si deve tener presente:
1 – che per la sola prova di dressage a Roma sono stati impiegati tre giorni per valutare nel rettangolo tutti i concorrenti e che pertanto l’attuale Completo dura ben 5 giorni;
2 – che è molto difficile fornire giudizi sempre equilibrati dopo un’estenuante fatica che si prolunga per tre giorni onde valutare tutti i movimenti, gli esercizi, gli atteggiamenti di circa 80 cavalli e 80 cavalieri;
3 – che si verificano spesso risultati troppo contrastanti tra i primi classificati nella prova di dressage e i primi classificati nella prova di campagna;
4 – che si può avere un eccellente cavallo di campagna anche fra gli ultimi classificati nella prova di dressage e viceversa;
- Poiché l’unica specialità dell’equitazione che non abbia una prova olimpica tutta a sé è l’equitazione di campagna, si propone che il Completo di Equitazione modifichi la sua denominazione in Completo di Equitazione di Campagna e si effettui in un sol giorno con la prova di fondo secondo la formula attuale.
Questa proposta offre i seguenti vantaggi:
1 – riduce ad un sol giorno i 5 giorni attualmente occorrenti per la designazione dei vincitori;
2 – elimina l’eventualità che i concorrenti siano giudicati in più o meno favorevoli condizioni meteorologiche;
3 – elimina il giudizio della giuria sempre influenzato da diversi punti di vista valutativi, o anche da momentanee distrazioni conseguenti a stanchezza;
4 – assicura il titolo olimpico a una prestazione esattamente giudicabile dal cronometro e dalla matematica somma degli errori; prestazione di netto valore esclusivamente agonistico e perciò più rispondente al carattere olimpico della prova;
5 – delinea più chiaramente – secondo quanto detto in a) – le tre prove equestri corrispondenti alle tre specialità dell’equitazione senza che il risultato di quella di campagna sia comunque influenzato dalle altre due.
- Si propone infine di istituire – in analogia al Campionato di Salto Ostacoli – i Campionati Completi di Equitazione Continentale e Mondiale mantenendo per essi la formula olimpica di Roma attualmente in vigore.
Il tutto viene riportato dal Cavallo Italiano (la rivista della Fise) all’inizio del 1961, con l’aggiunta delle seguenti considerazioni: «È stato dai più ammesso (intendendo i componenti il bureau della Fei, n.d.r.) che la formula proposta eviterebbe tante complicazioni e riporterebbe i Giuochi Equestri a quel puro spirito agonistico che deve caratterizzare le prove olimpiche. Anche per le Olimpiadi di Roma numerose sono state le critiche all’operato delle giurie del Dressage. Queste critiche non potranno mai essere evitate perché il giudizio degli uomini non potrà mai essere uniforme. È da augurarsi che i comitati olimpici dei vari Paesi e il Cio prendano l’iniziativa di escludere dalle Olimpiadi quelle prove in genere le quali, oltre a classificare in base al giudizio di una giuria, sono prive di qualsiasi carattere agonistico».
Ovviamente tale proposta non è stata messa in pratica. Ma non pochi componenti il Bureau della Fei se ne sono dichiarati favorevoli. Senza alcun dubbio contrario invece il rappresentante tedesco. Annota il Cavallo Italiano: «Il Conte Rothkirch ha francamente ammesso di non potere non tener conto della delusione che l’abolizione della prova di dressage provocherebbe nella massa dei cavalieri tedeschi, dediti tutti a questo particolare genere di equitazione».